Non è un seppuku (harakiri) politico quello messo in atto ieri dal primo ministro Shinzo Abe, ma una vera e propria rivisitazione di una tradizione del partito nazional popolare nipponico iniziata dall’inquilino della Kantei Junichiro Koizumi nel 2005. Allora il cuore della disputa era la privatizzazione delle poste, la più grande azienda del Paese, e oggi come allora l’opposizione politica interna al partito conservatore e proveniente dalle opposizioni, si è fatta assordante proprio su quella necessità di rinviare il prossimo rialzo dell’IVA previsto per Ottobre 2015 sostenuta dall’esecutivo di Tokyo e così fortemente necessaria dopo la pubblicazione dai brutti dati sul PIL. E ieri come nel settembre 2005 il primo ministro ha usato la carta delle dimissioni per costringere allo scoperto il bluff del dissenso su una misura così delicata quanto vitale per la riuscita del programma di Abenomics di rilancio dell’economia e su cui il primo ministro si è giocato la faccia di fronte al paese.
Market Movers
Alle 10:30 nel Regno Unito la pubblicazione dei verbali dell’ultima riunione di politica monetaria con le dichiarazioni di voto attese a 7 voti a favore del mantenimento dei tassi invariati contro 2 voti per un rialzo, situazione invariata rispetto alla precedente pubblicazione.
Alle 14:30 negli Stati Uniti i permessi edilizi attesi a 1.040 milioni di unità rispetto ai 1.018 milioni della lettura prececedente con una variazione mensile attesa a 0.9% rispetto al 1.5% precedente. Per quanto riguarda i nuovi cantieri il dato è atteso a 1.025 milioni di unità rispetto a 1.017 milioni della lettura precedente.
Alle 20:00 la pubblicazione dei verbali del FOMC negli Stati uniti.
Nella notte alle 00:50 in Giappone il dato sulla bilancia commerciale è atteso a -1186 trilioni rispetto ai -958 trilioni della lettura precedente con le esportazioni che si dovrebbero attestare al 4.5% dal 6.9% precedente.
Alle 2:45 in Cina il dato preliminare PMI manifatturiero elaborato da HSBC è atteso a 50.3 in lieve calo rispetto al 50.4 della rilevazione scorsa.
EURUSD
Continua la lateralizzazione della moneta unica nel rapporto con il biglietto verde all’interno del trading range descritto settimana scorsa. Lo spostamento più in alto di mezza figura a 1.2450 rispetto al livello minimo a 1.24 sembra un segnale di miglioramento per la moneta unica che scambia in queste prime ore di contrattazione di oggi in area. Tecnicamente l’andamento delle ultime settimane è inquadrabile in un lieve trend rialzista di breve periodo (grafico) che ha compresso la dinamica di prezzo contro la resistenza a 1.2550 che anche nelle prime ore di oggi ha fornito un discreto livello di storno dai massimi toccati nella serata di ieri. L’attesa è comunque tutta focalizzata sui dati americani nel pomeriggio e sulla pubblicazione dei verbali del FOMC, dopo che ieri le parole del presidente della BCE Mario Draghi sono riuscite nell’intento di ridare fiducia al mercato unico.
GBPUSD
Sembra esaurito il movimento ribassisto della sterlina inglese contro l’area di supporto statico a 1.5630, limite minimo toccato nell’ultima settimana. L’attesa per la pubblicazione dei verbali dell’ultimo MPC e delle dichiarazioni di voto catalizzeranno l’attenzione degli investitori e dei mercati con la speranza di trarre maggiori informazioni sulle prossime mosse della BCE che appaiono, ora come mai prima, nebulose. In un trend sostanzialmente ribassista, ma in esaurimento, le prospettive infatti per ulteriori ribassi sotto 1.56 potrebbero concretizzarsi in caso venissero disattese le prospettive di un rialzo dei tassi nel 2015 con la divergenza con gli Stati Uniti che si fa più marcata dopo Powell (FED) ha indicato come ottimale la prima metà del 2015 come possibile data del rialzo, ma solo nel caso in cui l’inflazione tornasse verso l’obiettivo di medio periodo.
USDJPY
Lo yen rimane al centro dell’attenzione internazionale dopo la notizia di ieri circa lo scioglimento della camera bassa e le elezioni flash indette dal primo ministro Abe per Dicembre. E il caos istituzionale unito all’incertezza sull’esito delle elezioni alla camera bassa legato ad opposizioni fortissimamente agguerrite contro il primo ministro uscente hanno contribuito ad un ulteriore indebolimento dello yen riportandolo in area 117.30 contro biglietto verde in un ulteriore allungamento dello short di valuta nipponica senza che il mercato azionario del Sol Levante potesse giovarne. L’indice Nikkei della borsa do Tokyo chiude infatti la sessione asiatica a +0.03% in attesa delle parole di Kuroda e dei dati sulla bilancia commerciale in uscita nella notte tra oggi e domani.
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